Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno portato alla luce una complessa frode fiscale nel settore agro-alimentare del Mercato Agro-Alimentare di Padova (M.A.A.P.), evidenziando l’uso di falsi contratti d’appalto per oltre 18 milioni di euro. Questa operazione rientra nelle attività di contrasto alle irregolarità fiscali e all’impiego illegale di manodopera, pilastri fondamentali per il mantenimento dell’equità nel mercato del lavoro e nel tessuto economico locale.
I dettagli dell’indagine e le implicazioni legali
L’indagine ha coinvolto 30 imprenditori, accusati di somministrazione fraudolenta di manodopera e, in due casi, di emissione e utilizzo di fatture per operazioni economiche inesistenti. Inoltre, due società sono state segnalate per responsabilità amministrativa, poiché si è ritenuto che le violazioni fiscali fossero state compiute nell’interesse e a vantaggio degli amministratori.
Sul piano amministrativo, le sanzioni irrogate ammontano a 2,5 milioni di euro, per violazioni legate alla normativa sul lavoro. Le aziende coinvolte sono 29, principalmente nel settore logistico e nella gestione del personale impiegato nel carico e scarico di prodotti ortofrutticoli.
Analisi del meccanismo fraudolento
Le indagini hanno rivelato che i ricavi illeciti erano gestiti tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, permettendo indebite detrazioni di I.V.A. per circa 1,4 milioni di euro. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha ordinato il sequestro preventivo di beni immobili, disponibilità finanziarie e altri asset legati agli imputati.
Come funzionava la frode
Le società appaltatrici, collegate da un contratto di Associazione Temporanea d’Imprese (A.T.I.), fornivano manodopera apparentemente legale, ma in realtà i lavoratori erano impiegati direttamente dalle aziende committenti. Questo sistema permetteva alle aziende di evitare i vincoli di un contratto a tempo indeterminato, sfruttando i lavoratori a condizioni irregolari.
Le prove raccolte hanno mostrato l’assenza di rischio d’impresa e di organizzazione autonoma da parte delle società appaltatrici, con la gestione del personale e le decisioni operative in mano alle aziende committenti.
Conclusioni e impatto dell’operazione
Quest’operazione sottolinea l’importanza di un mercato del lavoro equo e trasparente. Le pratiche scoperte non solo violano la legge ma minano le basi della giustizia sociale, sfruttando i lavoratori e danneggiando le imprese che operano in modo corretto e trasparente. L’attività della Guardia di Finanza di Treviso si inserisce in un quadro più ampio di tutela dei diritti dei lavoratori e di lotta alle pratiche aziendali disoneste.
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