Il convegno di Vicenza illumina le disparità e lancia nuove iniziative per l’uguaglianza
A Vicenza, il divario retributivo tra uomini e donne emerge con preoccupazione: le donne guadagnano quasi 30 euro in meno al giorno rispetto agli uomini. È questo il dato allarmante al centro del convegno “Equamente al lavoro – Azioni per cambiare prospettiva e costruire il futuro”, parte della campagna della Regione del Veneto per la parità retributiva, che si è tenuto questa mattina a Palazzo Bonin Longare.
Una Disparità Significativa
Le donne vicentine si trovano a percepire una retribuzione media giornaliera di 49 euro contro i 78 euro degli uomini, un gap che non solo sottolinea una profonda ingiustizia ma riflette anche sulle prospettive economiche e sulla qualità della vita femminile. Queste cifre mettono in luce un problema strutturale che va oltre il singolo caso, influenzando l’intero tessuto sociale ed economico del territorio.
La Campagna per la Parità Retributiva
L’evento di Vicenza rappresenta la terza tappa di un percorso che toccherà tutte le province venete, promosso dalla Regione del Veneto in collaborazione con Veneto Lavoro. L’obiettivo è promuovere la riflessione e soprattutto l’azione verso la realizzazione della parità retributiva tra uomini e donne, come stabilito dalla Legge Regionale 3 del 15 febbraio 2022.
Un Problema di Cultura e Contratti
I dati presentati dal Centro Studi CISL Vicenza evidenziano una situazione di disparità che va oltre il semplice aspetto retributivo. Nonostante le donne abbiano, in media, un livello di istruzione più elevato, questo non si traduce in una equa rappresentanza nei ruoli dirigenziali o in una parità di retribuzione. Inoltre, il fattore “tempo” gioca un ruolo cruciale, con una maggiore incidenza del lavoro part-time tra le donne, spesso frutto di necessità più che di scelta, influenzando negativamente il divario retributivo e le prospettive pensionistiche.
Azioni e Strumenti per il Cambiamento
La Legge Regionale 3/2022 introduce strumenti e misure per contrastare la cultura discriminatoria nelle aziende, tra cui la certificazione della parità di genere, che prevede sgravi fiscali e contributivi per le imprese che adottano politiche effettive di parità. Questi strumenti rappresentano passi fondamentali verso la rimozione degli ostacoli che impediscono una piena integrazione lavorativa e retributiva tra i generi.
Verso un Futuro di Parità
Il convegno ha anche segnato l’avvio di iniziative dirette agli studenti e alle imprese, mirate a sensibilizzare e formare le future generazioni e il tessuto imprenditoriale sul valore dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. La campagna “Equamente al Lavoro” si propone di essere un catalizzatore di cambiamento, promuovendo una cultura della parità che possa tradursi in azioni concrete e risultati misurabili.
La sfida per la parità retributiva nel Vicentino, e più in generale nel Veneto, è ancora aperta. Tuttavia, iniziative come il convegno di Vicenza e la campagna regionale mostrano una direzione positiva, dove il dialogo, la formazione e l’impegno collettivo possono effettivamente contribuire a costruire un futuro di maggior equità e giustizia sociale.
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